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Le Schiavette Sporcaccione di Annette
di Rayja
12.09.2021 |
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"Prima un filo di contorno scuro attorno alle labbra e poi quel rosso lucido da puttana che mi fa sembrare e sentire così tanto troia da farmi perdere la testa..."
"Mi hai servito bene schiava, ora basta leccarmi i piedi. Sei stata brava e dunque ti voglio fare un altro regalo, queste stupende scarpe rosse con il tacco a spillo
Indossale per me mentre io mi distraggo a guardare quel ridicolo cazzetto inutile che ti pende, racchiuso nella sua scatolina di plastica trasparente. Non puoi immagine cara Rayja quanto mi fa sentire potente e mi eccita costringerti a tenere quel minuscolo uccellino sigillato dentro la sua gabbietta".
Le scarpe sono bellissime ed il tacco è vertiginoso. Mentre le indosso sento salire dentro di me l'eccitazione, ma penso subito al fatto che non potrei mai riuscire a camminarci senza rischiare di cadere ai primi passi.
Scoprirò presto che ciò che la mia Divina Padrona ha in serbo per me non prevede che io debba andare lontana.
"Le sorprese non sono finite amore mio, prima di metterti le scarpe, togliti le autoreggenti ed indossa queste calze rosse. Sono del tipo che tu desideri avere da tantissimo tempo, le ho trovate e comprate per te tesoro mio"
Così dicendo Annette, mia moglie e Padrona, ma porge un collant nuovo. Si tratta di quel genere di calze che sono aperte sotto il cavallo e all’altezza dei fianchi, bellissime. Lasciano i genitali e l'anofica completamente scoperti ed accessibili per ogni esigenza ed in ogni istante.
L’avevo implorata più volte in passato di regalarmene un paio e tempo prima, quando ancora non mi vestivo da donna a tempo pieno, eravamo persino andate insieme in un negozio specializzato a comprarle. Purtroppo, grandi della mia misura le avevano finite.
Ricordo che la commessa non capiva come mai mia moglie le volesse di una misura più grande della propria, ma fu evidente che alla fine, quando mi vide arrossire, capi. Si rese conto che non erano per Annette ma per me. Li per li fu un pochino imbarazzante, ma molto eccitante.
Molto eccitata, indossai entrambi i regali
"Amo vederti così bella mia dolce Rayja. Tutto ti sta alla perfezione. Le tue lunghe gambe ben depilate e perfettamente lisce con indosso queste calze così sexy sono splendide ed i tuoi piedi dentro le tue scarpe nuove coi tacchi a spillo fanno di te una gnocca ancora più desiderabile.
Sei una femmina tentatrice e che può fare impazzire sia un uomo che una donna. Una strafica da scopa-re, da cavalcare e sfondare fino alla perdita delle proprie forze. Ho tanta voglia di romperti il culo amore mio, ma non ho ancora finito di prepararti.
Ora voglio truccarti personalmente e renderti ancora più appetitosa. Poi ti dipingerò le unghia con la stessa tonalità del rossetto ed infine indosserai la tua parrucca preferita, quella mora corta con la frangetta alla Valentina.
Non è tutto però, ho preparato però per te una sorpresa che ti renderà infinitamente felice …viene a trovarci una persona a cui tu tieni moltissimo e che occupa uno spazio molto speciale nei tuoi sogni, la protagonista delle tue fantasie erotiche”.
Dalle sue parole così precise, so a chi si riferisce, ma non è possibile!!!
Seguono fondotinta, eyeliner, rimmel, un pizzico di colore agli occhi e sulle guance ed un rossetto rosso fiamma. Prima un filo di contorno scuro attorno alle labbra e poi quel rosso lucido da puttana che mi fa sembrare e sentire così tanto troia da farmi perdere la testa.
E' poi la volta delle mani. Con amore ed attenzione Annette mi da lo smalto alle unghia e le mie dita, lunghe ed affusolate come quelle di una bella donna, forse la parte più femminile del mio corpo, diventato bellissime.
Infine mi incorona la testa con la parrucca che più amo indossare e che ogni volta che mi viene messa in testa fa scattare in me sempre lo stesso intenso desiderio e fare cose proibite e sporcaccione.
A quel punto Annette si assenta, suppongo sia andata a prendere qualche diavoleria con cui giocare ed io spero che siano delle manette.
Adoro essere ammanettata con le mani dietro la schiena, essere messa alla pecorina poi, in attesa della penetrazione, presa a frustate, sempre più rapide ed intense, sul sedere. Quando si tratta di frustate il mio carnefice è a volte mia moglie e Padrona Annette o a volte, mentre lei si diverte a deridermi per quanto sono una debole femminuccia, Manuel, il suo amante.
Lo stallone che io stessa ho trovato per lei ...naturalmente dopo averlo prima provato dentro di me. Manuel ha un cazzo meraviglioso. Io sbavo solo al pensiero di guardarlo da vicino prima di prenderlo in bocca e poi giù per la gola.
Quando mi frustano, ambedue indossano una maschera di pelle nera che copre completamente sia il viso che tutta la testa. La maschera non ha buchi per le orecchie, ma non mancano quelli per la bocca, le narici e gli occhi. Quest'ultimi sono grandi e riesco a vedere bene i loro sguardi divertiti.
Quando è la mia divina Dominatrice a torturarmi, vedo i suoi bellissimi occhi, ma sono diversissimi dal solito, poiché sono truccati in maniera molto forte, sono volgari e cattivi ...e se mi fosse permesso di toccarmi potrei sborrarmi appena inizio a guardarle.
Annette ritorna e mi porge lo specchio, dunque questa volta non era andata a prendere le manette. per-ché io possa ammirare il capolavoro che ha realizzato in solo pochi minuti. Mi vedo e mi ammiro, sono davvero molto bella e sensuale.
E' meraviglioso poi indossare finalmente quelle calze tanto a lungo desiderate, insieme a delle scarpe così eleganti. Sono così felice, in estasi ed io stessa posso sentire quanto sia insolitamente calda e sexy la mia voce.
"Si, sono pronta Padrona. Ora ti imploro, scopami come e quanto vuoi e grazie ancora, tutto è perfetto ed io mi sento bellissima. Fai di me tutto ciò che vuoi mia Divina".
Muoio letteralmente dal desiderio intenso di essere montata e scopata fino allo sfinimento, ma non è solo voglia, è un vero e proprio bisogno irrefrenabile di essere stuprata.
Quella necessità così forte ed impellente che può conoscere solo una checca ninfomane come la sotto-scritta.
Una donna per bene non riesce a provare una sensazione così intensa. Solo una sgualdrina può com-prendere di cosa sto parlando!
Facendole scorrere sensualmente e con lentezza su per le sue belle gambe, Annette indossò un paio di peccaminose calze a rete autoreggenti, con in cima una larga fascia elastica in pizzo, molto sofisticata.
Sono a maglia fine, lunghissime e le arrivavano quasi fino all'inguine.
"Adesso schiava rimettimi gli stivali, facendo molta attenzione a non rovinarmi le calze. Poi mettiti giù a quattro zampe, rivolta verso lo specchio e guardati riflessa”.
Mia moglie è in piedi dietro di me, la vedo riflessa nello specchio. Quanti grandi specchi in casa nostra! Si sfila il body, prima le spalle e poi lo fa scendere giù lungo le sue splendide gambe e rimane soltanto con le calze a rete e gli stivali di pelle nera lucida. Il suo seno è da copertina di Playboy e spero che col tempo gli ormoni che Annette mi costringe ad inghiottire tutte le mattine mi regalino un seno come il suo. Si avvicina al comò ed apre una scatola, Non vedo cosa ne estrae, traffica un pò e poco dopo è nuovamente dietro di me con in mano un considerevole fallo, uno di quelli che si allacciano in vita con delle cinghie. Lentamente indossa il suo strap-on..
"Girati un attimo troia è srotola questo bel preservativo già lubrificato sul membro che tra pochi istanti ti romperà il culo. Non fare domande stupide sul perché uso il preservativo. Serve a te Rayja, per allenarti a vestire col preservativo i cazzi veri che incontrerai. Voglio pure che abitui la tua bocca ad assaporare quel gusto schifoso del lubrificante. Così sarai pronta quando al posto di questo pene di gomma dovrai inghiottire, sia in bocca che nel culo, dei cazzi veri.
Non è solo per evitare le malattie. Ci sono tanti uomini che non si lavano con cui il preservativo serve eccome ...anche se mi alletta di più l'idea di attirare io qualcuno di quegli sporcaccioni per poi metterlo in-vece nel tuo letto e costringerti a fargli il bidet con la tua boccuccia di rosa.
Così, mentre io guardo, me la rido e godo, tu potrai gustare tutta quella cremina bianca che se ne sta buona li attorno alla sua cappella, invitante ed in attesa che una troietta come te la lecchi e la ingoi per benino".
Mi porge un preservativo e non faccio in tempo ad infilarlo sul suo fallo che subito mi ordina di spalancare la bocca. Appena una frazione di secondo dopo me lo trovo mezzo giù per la gola, al punto da farmi soffocare ...e lei gode e sorride.
Impossibilitata a respirare è con la gola sfondata, inizio a tossire. Annette me lo toglie di bocca e mi ordina di mettermi di nuovo alla pecorina.
Si inginocchia dietro di me e sento la punta del fallo premere contro il mio buchino, depilato alla perfezione …e mai meno di due volte la settimana. La grossa punta entra senza alcuna fatica. L’allenamento del grosso dildo che mi costringe sempre ad indossare, sia di giorno che la notte, di solito per molte ore ed a volte per un giorno o una notte intera, si dimostra molto utile. Infatti, quel giocattolo, bloccato saldamente ed a lungo dentro il mio buchetto, rende le pareti del mio anofica sempre accoglienti ai cazzi freschi. Finti o veri che siano, io sono sempre pronta ad ospitarli.
Sono pronta a sentirlo entrare tutto tutto per intero. pregustando le bellissime emozioni che proverò, quando lei senza preavviso lo estrae. Ci rimangono malissimo!
“Ora prima di continuare cara Rayja, ho una sorpresa per te, ma tu non devi vedere subito di cosa si trat-ta, quindi prima ti devo bendare e voglio pure legarti una pallina in bocca per farti tacere.”
Annette prende un foulard rosso, lo arrotola e stringendolo forte intorno alla mia testa, oscura la mia vista da tutto ciò che capiterà dopo. E’ poi la volta del bavaglio per la bocca, stringe la cinghiata talmente forte a farmi quasi soffocare. Anzi, se non fosse per i minuscoli fori nella pallina, che mi permettono di respirare, temo soffocherei.
D’improvviso sento del fruscio nella stanza e distinguo chiaramente il rumore di un paio di tacchi che compiono dei passi. Non sono i passi della mia Divina ma di una seconda persona, appena entrata nella stanza.
“Ecco arrivata la sorpresina per te cara, ma non posso dirti di cosa si tratta. Ti anticipo soltanto tesoruccio mio che quanto scoprirai chi è la persona che giocherà con noi ne sarai felice da impazzire.”
Che sia un uomo o una donna, oppure entrambi i sessi insieme, ancora non lo so, ma sono curiosissima di scoprirlo.
Percepisco che Annette si è spostata davanti a me e nello stesso istante mi sento afferrare per le chiap-pe da due mani inguantate di seta. Sono mani decise che rapidamente mi spalancano la fica. Annette si china in avanti e io sento la freschezza del lubrificante che lei sta versando dal tubetto dentro il mio culetto. Mi prepara alla penetrazione da parte del nostro ospite. Immediatamente dopo sento la punta dura di un cazzo caldo che bussa e mi rendo conto che è il regalo che da tanto attendevo,
Un bel maschio che mi rompi il culo più di quanto sia già sfondato e che nel farlo possa godere tantissimo.
“Rilassati Rayja e non avere paura, gustati ogni istante. Ho fatto quello che tu continui a non trovare il coraggio di fare. Quel passo in più che la tua paura e timidezza ti negano. Ho pensato io di contattare la tua cara amica Vanessa e farla venire qui.”
Non riesco a crederci, sono così felice ed emozionata ed avrei un milione di parole da dire per esprimere la mia gioia, ma ho la bocca prigioniera e non posso dire nulla.
Ora a parlarmi è una voce nuova, che non avevo mai sentito:
"Ciao amore mio, sì sono io, la tua Vanessa. Annette mi ha invitato a venirvi a trovare e passare qualche giorno insieme a voi. Abbiamo così tanto tempo da recuperare e vedrai che non ci annoieremo. Da ora in poi Annette sarà pure la mia Padrona ed io, come te, le ubbidirò totalmente. Ora ti farò godere, come ti ho sempre promesso.
La tua Padrona ti ha truccata e vestita così bella che sembri veramente una donna e tra pochi attimi sarò dentro di te, Vedrai che non resterai delusa”.
Oh, quante cose che vorrei dire a Vanessa, una sorellina che ho conosciuto su A69, ma ho la bocca in punizione!
Quel prezioso pene che prima bussava soltanto, lo sento entrare delicatamente, proprio con la dolcezza che Vanessa mi aveva sempre promesso. Mi prende per i fianchi e mi stringe a se. Entra sempre di più e mi sento bruciare tutta dentro. Vanessa mi sta possedendo e da come si muove sono certo che scoparmi le piace tantissimo. Anche a me piace da morire.
Passano lunghi minuti e dentro la sua gabbietta il mio sesso tenta inutilmente di crescere. La gabbietta sembra volere scoppiare e più il clitoride cresce e più provo dolore, più sono eccitata.
Anche se è in prigione, il mio clitoride gode a dismisura ed ecco che arriva il mio primo orgasmo da penetrazione anale senza che il mio sesso ne sia stato minimamente coinvolto o partecipe. Non mi sono nemmeno toccata, né sono stata toccata. Sono venuta e basta. E’ una sensazione bellissima. Mi sono sborrata senza avere un pene. proprio come una femmina e mi sento talmente donna che mi viene quasi da svenire ...mi gira pure la testa per la forte emozione.
Oh, come godo e quanto sono felice!
Dovrei informare Annette che ho goduto. Lei mi ha ordinato di dirglielo quando avviene, affinché lei possa infliggermi la meritata punizione, ma non oso fiatare. Il ritmo di Vanessa cresce nuovamente ed è totalmente presa dall'ondata del suo secondo orgasmo, che la scuota tutta.
Non capisco come sia possibile che abbia un secondo orgasmo, pure lei proprio comuna vera donna. La mia amante miagola dal piacere, ma ancora non si ferma, mentre io sono distrutta, ma appagata. Come ha fatto prima, Vanessa rallenta ma continua …è sempre dura.
Il suo pompare è meraviglioso. Mi sta proprio rompendo il culo, mi sta stuprando.
Lentamente Vanessa rallenta e, dopo avermi leccato a lungo il collo e dietro le orecchia si sfila da dentro di me.
Lo strumento di costrizione che Annette mi obbliga ad indossare e tiene prigioniero il mio clito con lo scopo di impedirmi di avere erezioni e che quindi tiene a bada i miei orgasmi, ha fallito. Grazie a ciò che mi ha fatto provare Vanessa io l’ho sconfitto.
"Mentre Vanessa si sborrava, pure tu hai fatto la porcellina, ho visto tutto. Lo sai vero che, sebbene mi dispiace farlo, mi costringi ora a doverti punire?"
La domanda ovviamente non prevedeva una risposta e sapevo benissimo che alla sua punizione non sarei sfuggita. Potevo solo sperare che, se Annette fosse stata soddisfatta di come avevo donato il mio corpo a Venessa con tanta sottomissione, la punizione non sarebbe stata troppo crudele.
"Ora alza la testa verso di me signorinella sporcacciona che ti voglio vedere bene in faccia”.
La mia padrona mi libera gli occhi, ma non la bocca con cui vorrei dire a Vanessa quanto io sia felice che sia insieme a me e quanto le sono grata per il godimento che il suo sesso mi ha regalato.
Mentre faccio questi pensieri rivolgo ad Annette il mio sguardo più seducente e gli occhi più dolci, tentando un timido sorriso.
“Sono proprio contenta di averti truccata io, ti trovo davvero molto graziosa mia cara Rayja. Ti sei comportata bene come puttana. Mentre la tua sorellina ti cavalcava ti muovevi come una gatta in calore e l’hai fatta godere da morire. Quindi, sarò clemente e la tua punizione non sarà severa quanto ti meriteresti.
Per ora comunque ci sarà per te un premio stupendo ed una punizione golosa. Tra qualche istante Vanessa prenderà il mio posto davanti alla tua bocca. Ora ti libero la boccuccia da troietta e tu, senza alzare lo sguardo per vedere in faccia la tua amante, prenderai in bocca il clito della tua sorellina e lo leccherai e succhierai fino a quando io non ti dica di fare basta.
Solo a quel punto ti concedo di alzare lo sguardo e vedere Vanessa in faccia. Scoprirai che è un gran bel tocco di fica!”
Era meraviglioso essere costretta, costretta si fa per dire, a leccare ed inghiottire la sborra di Vanessa.
Eseguo tutto alla perfezione, metto in atto quanto mi è stato ordinato ed assaporo il risultato delle eiaculazioni della bella Vanessa. Le faccio un bidet alla perfezione ed ingoio tutto.
“Brava, vedo che hai pulito tutto per benino. Ora potrai alzarti all’impiedi e dopo tutto questo tempo che vi scrivete finalmente tu e Vanessa sarete libere di godere l’una dell’altra. Potrete fare tutto ciò che i vostri cuori desiderano”.
Alzo lentamente lo sguardo ed ammiro il corpo che ho tanto desiderato, Vanessa è veramente una bella donna, ottimamente truccata ed i cui tratti maschili la rendono ancora più desiderabile. Del resto è proprio questa ambiguità che attrae noi sorelline a cercarci a vicenda.
E’ stupendo sapere che sotto quella sensuale biancheria, quel magnifico viso truccato, quei capelli ben curati e quelle unghia rosse perfettamente curate, esiste un corpo in grado di darti molto di più rispetto ad una persona che è soltanto femmina. Noi travestite abbiamo ed amiamo il cazzo e ciò ci regala una marcia in più.
Ammiro la bellezza di Vanessa, che è totalmente vestita di raffinata lingerie di colore nero e solo a guardarla io sono eccitatissima.
Il body nero che indossa contribuisce a regalarle un aspetto molto sexy e le coppe del reggiseno sono leggermente appuntite e provocatorie. Le sue calze a rete fittissima sono visibili solo in parte poiché i vertiginosi stivali che indossa le arrivano ben al di sopra delle ginocchia, quasi all’inguine. Io amo essere costretta ad indossare capi strettissimi e dunque vedere il corpo di Vanessa “rinchiuso” mi eccita. Due file di perle le ornano il collo e due grandi punti luce le orecchie. Infine porta ai polsi dei raffinati bracciali con brillanti, sopra i lunghissimi guanti neri.
Il cuore mi batte forte mentre, ancora inginocchiata, pronuncio le parole:
Sei uno schianto amore! Ti desidero da così tanto tempo tesoro mio ed ora tu potrai fare di me qualsiasi cosa desideri. Prima però ti prego di concedermi un piccolo regalo. Girati e lascia che la tua Rayja lecca amorevolmente il tua fichetta.”
Senza pronunciare parola lei mi sorride e poi si gira e mi porgi il culo ben fatto. Sa già cosa deve fare, si abbassa gli slip, che sono meravigliosi, davvero raffinati, si piega leggermente in avanti e lei stessa si allarga la labbra posteriori. Io impazzisco, persino tremo mentre a mia volta, con ambedue le mani, la al-largo e, partendo poco sotto la sua vita, inizio a leccarla verso il basso. Prima che la mia lingua arrivi all’altezza del suo buchetto mi fermo. Voglio giocare con lei stuzzicandola.
Delicatamente, da dietro prendo in mano uno alla volta i testicoli di Vanessa e poi, prima uno e poi l’altro, li lecco alla perfezione, Infine mi metto ciascuno palla in bocca e la succhio. Nel frattempo, entrambi i miei pollici sfiorano il suo buchetto e poi lo penetrano, ma solo di qualche centimetro.
Giunge il momento che entrambi aspettiamo quando la punta della mia lingua inizia a scrivere dei cerchi intorno alla sua stupenda fica, completamente depilata, per poi entrare con la punto dentro il suo accogliente orifizio.
Con tutte le dita la allargo e così facendo sempre più la penetro e vi verso la mia saliva per lubrificarla ed andare in più profondità. Vanessa si dimena ed inizia a d accarezzarsi il clito. Pure lei ha perso la testa ed entrambi ci siamo totalmente dimenticati di Annette. Lei però non si è dimenticata di certo di noi.
Attira la nostra attenzione con un leggero colpo di tosse, come per chiederci di guardarla. Entrambi giriamo la testa indietro ed eccola la.
Si è seduta nuovamente in poltrona e ci osserva divertita sorridendo. Ha il fallo di gomma ancora legato in vita e le gambe ben divaricate. A tal punto allargate che, nonostante le cinghie di pelle dello strap-on, le si intravede la piccola fica, completamente depilata, ad eccezione di un minuscolo ciuffetto di delicati peli sulla sommità.
E’ stupenda. La mia totale obbedienza ed umiliazione, che si va sempre più riconfermando ad ogni suo capriccio a cui io mi sottometto, la rende come inebriata dal suo illimitato potere su di me.
Sa di potere fare di me, del mio spirito e del mio corpo, tutto ciò che desidera e ciò non solo le fa stare bene dentro, dandole un senso di pienezza ma, nel contempo, la eccita a dismisura.
Ora si aggiunge a ciò il sapere che le sue schiave sono diventate due e sa di avere su di noi un potere illimitato, E’ evidente, da come pure Vanessa la guarda, che ne è rimasta affascinata e che pure lei è pronta a tutto.
Si slaccia e mi porge il suo grosso strap-on. E’ il fallo più grande che abbia e su di me non la ha ancora usato, se non entrando di appena qualche centimetro.
“Bene ragazze, non vorrete mica lasciare un lavoro a metà? Ora tu troietta senza palle, divenuta ormai totalmente impotente, indosserai questo bel giocattolo e farai godere la tua amichetta Vanessa. Mentre io vi guardo e mi masturbo, voglio che la sbatti per benino, tanto forte da farla sentire umiliata. Così comprende subito che qui a comandare sono soltanto io e voi due dovete solo e sempre ubbidire senza mai replicare. Mentre la sbatti, devi infilare le mani sotto le coppe del suo elegante reggiseno e pizzicarle i capezzoli. Più lei godi e più forte li devi stringere”.
Mentre mi alzo all’impiedi e sto per indossare il cinturone, mi rendo conto che non ho ancora sfiorato le sue labbra con le mie. Non resisto ad attendere ancora ed invece di allacciare la cinghia, commetto un atto di grande disubbidienza, che so mi costerà caro, ma in quell’istante non mi importa.
Lascio cadere il fallo per terra. Afferro da dietro Vanessa e la stringo forte. So che lei sente le mie tette che le premono contro la schiena mentre io afferro le sue e le stringo forte. Il suo reggiseno è ben imbottito e così le sue tette sono solide e piacevoli da toccare. Lecco con avidità il collo della mia amante e sento la sua calda voce che mi dice con dolcezza:
“Baciami amore, baciami adesso, subito. Voglio sentire le tue tue labbra contro le mie mentre le nostre lingua sia accarezzano.”
Si gira verso di me e ci lasciamo andare senza freni scambiandoci intensi abbracci ed accarezzando l’una il corpo dell’altra. Il tutto mentre le nostre lingue si sfiorano e si sfogano l’una nella bocca dell’altra. Le nostre mani sembrano impazzite e ad un certo punto, mentre ci baciamo vogliose, entrambi stringiamo le guance dell’altra mentre i nostri rossetti spariscono completamente.
Non abbiamo più il controllo dei nostri corpi che si muovo per istinto e sempre in sincronia, E’ meraviglioso! Da quanto tempo entrambi desideriamo questo momento!
“Scusate gnocchette, ma vogliamo calmarci un pochino? Tornate immediatamente a seguire le mie precise istruzioni.”
Temevo che la mia Divina Padrona non avrebbe mai perdonato questa disubbidienza, ma Annette sa essere dolce e comprensiva.
“State tranquille, comprendo che dopo tanti anni che vi parlate senza mai esservi conosciute carnalmente il vostro è stato un impulso troppo forte da resistervi, quindi non vi punirò. Sappiate però che alla prossima mancanza la pagherete pure per questa volta.
Ora Rayja raccogli quel bel cinturone con quell’immenso dildo, indossalo e preparati a scoparla di brutto. Inginocchiati Vanessa sul letto alla pecorina e aspetta che Rayja sia pronta.
Anzi Rayja, prima di mettertelo vieni qui vicino a me. Anche se meriteresti diverse punizioni, sono in vena di generosità e per celebrare la vostra unione carnale, ho un altro regalo per te. Siediti sul bordo del letto!”
Obbedisco e mi siedo, Annette si inginocchia davanti a me e con l’apposita chiavetta apre il lucchetto e mi libera il clitoride. Sono felicemente sorpresa, non me lo aspettavo.
"Anche se da quando anni fa ho completato la tua femminizzazione quel cosino non funziona più e sei praticamente senza cazzo, voglio darti la possibilità di indossare lo strap-on comodamente. Magari va a finire che per l’eccitazione di possedere Vanessa, perfino un frocio come te riesce ad aver un cenno di risveglio.
Anzi, mi è venuta pure un’altra idea. Prima che tu inizi a sfondare la tua sorellina, sistematevi entrambi alla pecorina sul letto l’una di fianco all’altra con le cosce allargate.”
Vanessa ed io ci mettiamo in posizione sul letto esattamente come la nostra Divina Padrona ci ha ordinato di fare.
“Ora chinatevi, voglio vedervi coi culetti in su, ben sollevati e la fronte che appoggia sul materasso. Esatto proprio così, che brave le mie schiavette sporcaccione. Ora abbassatevi completamente le mutandine e rimate immobili qualsiasi cosa io vi faccia!”
Annette prese due fruste, una in ogni mano. Da dolci e complici che erano, i suoi occhi ed il suo viso si trasformarono in furbi e maliziosi. Quando ebbe finito coi nostri culetti indifesi le nostre chiappe erano entrambi completamente rosse.
Nessuna di noi due osò lasciarsi sfuggire un singolo lamento, né osammo rivolgere un secondo sguardo verso di lei quando iniziò ad accarezzarsi con la mano destra la fica, mentre con la sinistra, a turno, strattonava i nostri clitoridi.
In verità, per quanto riguarda Vanessa, clito non è il termine giusto. Mentre il mio era effettivamente tale, un cosino insignificante e moscio di pochi centimetri, la mia amante faceva mostra di un possente cazzo!
Una mazza talmente bella ed appetitosa che il programma subì un’improvvisa svolta.
Un momento prima avrei dovuto indossare il voluminoso strap-on e fare godere Vanessa mentre Annette si masturbava, mentre subito dopo mi venne dato un ordine completamente diverso e che non lasciava spazio a repliche:
“Ora tu Rayja scendi dal letto e mettiti qui sdraiata sul tappeto ai suoi piedi. Stenditi a pancia in giù e con le mani dietro la schiena perché io ti possa ammanettare. Ti lascerò gli occhi liberi, tanto da dove sei non puoi vedere nulla di ciò che la tua Padrona, nonché tua mogliettina sexy e porcellina farà con la tua amichetta del cuore. Senza che tu osi pronunciare una sola parola, pena torture molto dolorose ai capezzoli, potrai ascoltare tutto quello che facciamo e ci diciamo sul letto. Soffrirai un’umiliazione terribile ed al pensiero che sto spezzando il cuore di mio marito finocchio e cornuto, sarò ancora più eccitata.
Oltre alle manette, per essere sicura che non solo non ti toccherai quei miseri genitali, ma non potrai muoverti del tutto, ti lego entrambi i piedi insieme e poi li lego al letto. Inoltre, ti metto un collare da cagna, passerò una corda attraverso l’anello più grande del collare e la tirerò forte forte per legarla all’altro piede del letto. Così sarai costretta a partecipare con l’udito ma non potrai muoverti e tantomeno fuggire dal tuo destino di becco”.
Avendo Annette detto ciò, incapace io di trattenere le lacrime da femminuccia che già iniziavano a formarsi nei miei occhi, che fino a quel momento erano stati ben truccati, mi sdraiai per terra in fondo al letto e misi le mani dietro la schiena…
…ma quella è un’altra storia…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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